Iniziative

L’autrice parlerà delle modalità persecutorie con cui il regime fascista agì nei confronti degli “zingari”, tema tanto più importante in quanto a lungo trascurato dalla storiografia. Dapprima pensati come vagabondi stranieri da respingere e da espellere, gli “zingari” furono man mano sottoposti a misure di polizia sempre più dure, come il confino di polizia che, a partire dal 1938, colpì i rom e i sinti della Venezia Giulia e Tridentina. Con l’entrata dell’Italia nella Seconda guerra mondiale, rom e sinti furono mandati sia nei campi di concertamento, sia nella località di internamento sparse in tutta la penisola. Nel dopoguerra i rom e i sinti non furono riconosciuti come vittime del fascismo e le loro memorie dell’internamento e del confino raramente sono uscite dall’ambito familiare. Il disinteresse per le persecuzioni da loro subite ha spesso alimentato la negazione dei diritti di cittadinanza ai rom e ai sinti che oggi vivono in Italia.

Paola Trevisan da anni si occupa di antropologia e storia dei gruppi romaní in Italia. Ha fatto parte di diversi progetti di ricerca nazionali e internazionali sulla persecuzione dei rom e dei sinti durante il fascismo. Fra le su pubblicazioni ricordiamo: Storie e vite di Sinti dell’Emilia (CISU 2005), Etnografia di un libro. Scritture, politiche e parentela in una comunità di Sinti (CISU, 2008) e, in collaborazione con Elisabeth Tauber, ha curato il numero speciale de La Ricerca Folklorica del 2019: “Archives and Ethnography: intersections in the history and anthropology of Europe’s Sinti and Roma (19^th-21^st centuries)”. Ha pubblicato articoli su Romani Studies, Etudes Tsiganes,  Social History, Focaal: Journal of Global and Historical Anthropology e vari saggi in opera collettive.